Area Archeologica

Le terme dette della Rotonda sono inserite in un contesto urbano di grande ricchezza e complessità.

Dopo il terremoto del 1963, nell'ambito della ricostruzione,  il Senato della città  intese regolare e organizzare  il mercato delle aree,  dividendo la città esistente con una linea convenzionale: ad est, comprendente il cuore pulsante, zona di piazza Duomo  il valore dei terreni era più alto, ad ovest, oltre la via Plebiscito e nell'area dell'antica acropoli, il valore era nettamente inferiore.
Nella parte est, la più prestigiosa, l'apertura delle strade principali, oggi denominate con i nomi di via Etnea, via Vittorio  Emanuele, via Garibaldi, contribuì a valorizzare maggiormente i terreni già destinati ad essere occupati dai nobili e dai religiosi più facoltosi. A ovest, invece, si concentrò un tessuto residenziale povero che si sviluppò attorno a ciò che restava dei tracciati medievali senza tenere conto delle  nuove regole urbanistiche per la ricostruzione dettate dal Duca di Camastra; in  questa fitta rete di isolati,  strade e  vicoletti  sono inglobati alcuni tra i monumenti più significativi della Catania antica: il teatro romano e l'Odéon, l'edificio termale in piazza Dante, resti delle fortificazioni normanne, il cinquecentesco  bastione "Bastione degli Infetti", due torri aragonesi di rafforzamento. Palazzi antichi e moderni si incastrano in questo mosaico, tra i resti di un passato ancora evidente e tangibile.

A nord del Teatro greco e romano, è collocato lo stabilimento termale detto la "Rotonda" il cui ingresso attuale è sulla via che porta il medesimo nome, via della Rotonda.

Lo Stabilimento Termale, sopravvissuto al terremoto del 1693 e studiato da molti esperti, per la forma della sua costruzione, li convinse del fatto che fosse servita da ispirazione per il Pantheon di Roma; infatti, a causa di questa errata interpretazione l'edificio venne chiamato da tutti il Pantheon e ancora oggi qualche guida riporta questa denominazione.

Il principe di Biscari, nel Settecento, individuò nel monumento un edificio termale, ma furono gli scavi condotti nel 1950 da Guido Libertini a dare all'edificio una più giusta collocazione storica e cronologica.
I lavori di scavo permisero di ricostruire l'esatta pianta dell'edificio, la sua altezza originaria e la struttura primaria, mutata nel corso del tempo dai successivi rimaneggiamenti.

La costruzione si presenta come un edificio circolare chiuso in un quadrilatero con tutta una serie di archi e vasche marmoree sistemate all'interno di grandi nicchie. Sotto un pavimento recente e una cripta che vi era stata ritagliata vennero alla luce le antiche costruzioni che furono ordinate secondo uno schema cronologico coerente alla stratificazione seguente:

  1. livello ellenistico-romano con resti delle sue costruzioni termali;
  2. un rimaneggiamento di età imperiale che diede all'ambiente la forma circolare del calidarium;
  3. un rimaneggiamento, di età romana più tarda;
  4. il pavimento bizantino;
  5. alcune trasformazioni di età medievale;
  6. gli ultimi interventi che risalgono al XVII o al XVIII secolo.


L'Edificio da terma romana fu convertito in chiesa cristiana, della quale due affreschi appena visibili sulle pareti ne sono testimonianza: uno rappresenta, probabilmente, San Gregorio il Taumaturgo e l'altro la Madonna con il Figlio Gesù.

 

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Poligono GEO

TERME ROMANE DELLA "ROTONDA"

Via della Mecca, 95124 Catania CT

Informazioni

Dove:
Via della Mecca, 95124 Catania CT
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Galleria

  • Esterno
  • Affresco rappresentante Sant'Omobono
  • Interno della Chiesa di Santa Maria della Rotonda
  • Sepoltura
  • Affresco
  • Reperti archeologici

Informazioni aggiuntive

Accessibilità limitata