Palazzo Platamone era la residenza patrizia di una delle più importanti famiglie aristocratiche di catania. Tra i Platamuni si annoverano vicerè, ecclesiastici, politici e banchieri. Giuseppe Platamuni, dell’ordine dei Domenicani, nel 1530 tenne il discorso ufficiale per l’incoronazione dell’imperatore Carlo V. Ma soprattutto i Platamuni, grazie al commercio dei prodotti agricoli del bestiame e dei tessuti, erano molto ricchi. Il loro palazzo, allora adiacente gli approdi della città, ospitò la regina Bianca di Navarra. Era il XV secolo. Sempre nel ‘400 il palazzo fu donato alle Benedettine che qui fondarono il monastero di S. Placido. Totalmente distrutto dal terremoto del 1693, solo due monache sopravvissero al sisma, il monastero fu ricostruito su un’area di sedime più grande. Parteciparono alla ricostruzione i più valenti architetti dell'epoca: Alonzo Di Benedetto, Giuseppe Palazzotto, Francesco Battaglia e Giovan Battista Vaccarini. Il disegno della facciata della chiesa fu affidato a Stefano Ittar. All’interno del cortile del convento, unica testimonianza esistente della Catania medievale, non è rimasto che un loggiato sormontato da un balcone caratterizzato da raffinate mensole sormontate da archetti a sesto acuto e con il parapetto decorato da chevron bicromi che alternano tarsie in pietra lavica e pietra calcarea. Negli anni ‘90 del secolo scorso il complesso monumentale versava in un profondo degrado. Il palazzo, oggi denominato palazzo della cultura, è stato oggetto negli anni 2000 di un rigoroso restauro. L’immobile rinnovato è uno spazio flessibile, sede di molte manifestazioni culturali.
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PALAZZO PLATAMONE E CONVENTO DI S. PLACIDO
Via Vittorio Emanuele II, 121 95131 Catania CT
Informazioni
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